Finder. Gestire l’efficienza con l’attenzione all’impatto ambientale e all’estetica

LCS parteciperà all’evento Global Summit, puoi leggere maggiori informazioni in questa pagina, per vivere da protagonista il più importante evento dedicato all’aggiornamento e al confronto tra professionisti. Scopri come potrai conoscere e capire i moderni scenari competitivi e i trend di settore. Di seguito un esempio dell’applicazione efficace di una automazione per magazzini con la case history di Finder.

Nel 1949 Piero Giordanino brevettava a Torino il relè passo-passo. Cinque anni più tardi, nel 1954, fondava ad Almese in provincia di Torino la Finder. Da allora, partendo da quel geniale brevetto, la società ha realizzato oltre 12.500 prodotti diversi quali relè ad impulsi e crepuscolari, apparecchiature per uso civile e terziario, componenti per l’automazione, relè per uso industriale, relè miniaturizzati, ausiliari, di potenza, temporizzatori, zoccoli e relativi accessori.

Oggi l’azienda, che ha assunto rilevanza internazionale, deve rivedere le logiche produttive, delle quali la logistica fa assolutamente parte, per proseguire il percorso di crescita e per mantenere alta la soddisfazione del cliente. Nasce dunque la necessità di automatizzare il magazzino di Almese e il progetto viene affidato a LCS, che ingegnerizza una struttura logistica affiancata a quella presente.

L’idea alla base del nuovo impianto è quella di centrare l’obiettivo di un deciso miglioramento dell’efficienza grazie a strutture moderne e ad un impianto automatizzato che consenta di raggiungere i livelli di produttività desiderati.

LCS affronta il progetto valutando l’aumento del livello di servizio, in considerazione dell’aumento dell’efficienza del picking e del material handling. Considera la riduzione dei costi in termini di minor spazio occupato (verticale vs orizzontale) rispetto a un magazzino manuale.

Il risparmio derivante dall’automazione si concretizza anche nella complessiva riduzione di errori nella movimentazione del materiale. L’automazione progettata da LCS permette di effettuare consegne complete, veloci e puntuali grazie all’ottimizzazione delle prestazioni logistiche. La struttura autoportante a scaffali del magazzino misura in altezza 20m per 40m di lunghezza.

Cinque sono i corridoi che compongono l’impianto automatico serviti da 5 trasloelevatori KardexMlog . Un corridoio è servito da un trasloelevatore con forche telescopiche per la gestione dei pallet, mentre per l’operatività con i vassoi, alternativa di movimentazione della produzione, operano quattro trasloelevatori equipaggiati con estrattori.

L’intero magazzino automatico è gestito da pacchetti software originali LCS. Di fatto tutta la logica digitale di movimentazione e stoccaggio della produzione è customizzata da LCS in esclusiva per Finder. Finder ha voluto porre una particolare attenzione al benessere degli operatori del magazzino automatico.

La struttura è stata ingegnerizzata a misura di lavoratore facendo grande attenzione alla sua postazione, ai carichi derivanti dalla sua attività, alla sua postura durante le attività lavorative. Tutto doveva concorrere a creare una postazione lavorativa che potesse ottimizzare gli sforzi dell’azienda nel cercare un ambiente non soltanto efficiente ma anche fisicamente sostenibile e piacevole.

Gli operatori che lavorano sull’impianto sono al massimo quattro e godono sicuramente di una struttura industriale che limita stress fisici e psichici, grazie all’ergonomia, alla luminosità e alla scelta dei colori ambientali. Ma anche l’esterno è stato oggetto di particolare attenzione estetica.

L’ambiente circostante allo stabilimento Finder è in accordo con la natura della Val di Susa e si è voluto che il nuovo magazzino si inserisse nell’ambiente in modo armonioso ma al contempo moderno e non invasivo. La soluzione adottata è stata una copertura esterna della struttura autoportante con pannelli in lamiera zincata microforata.

La differente grandezza dei fori forma un disegno che corre su tutti i lati del magazzino autoportante. Il risultato straordinariamente gradevole è quello di un bosco che corre a fi anco delle pareti dell’impianto. Non soltanto uno stabilimento o un capannone industriale devono essere funzionali, ma possono essere anche belli. Gianfranco Silipigni, AD di LCS ha suggellato la realizzazione.

“La conclusione di un progetto è per noi qualcosa di più di un compimento di una commessa. Intorno ad un progetto costruiamo un team con varie competenze e varie sensibilità, perché LCS è convinta che una componente importante di una realizzazione sia l’empatia con il committente e la sua attività. Con questa noi entriamo in vera sintonia con l’obiettivo che non è più quello del cliente, ma è il nostro. Capire come opera il nostro cliente al di qua ed al di là del magazzino, comprendere le dinamiche del suo specifi co mercato, analizzare il contesto nel quale opera, assimilare il mood del team del cliente con il quale ci confrontiamo sono passi fondamentali per l’ottimale realizzazione. e la conseguente vita produttiva dell’impianto.”

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 27 gennaio 2018

 

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