26 giorni per ripristinare un impianto automatico gravemente compromesso dall’allagamento provocato dall’esondazione del fiume Toce. È questa la sfida, vinta, da LCS e Bulloneria del Toce. Tutto merito di un servizio di assistenza organizzato e proattivo.
– A cura di Alice Borsani de Il Giornale della Logistica
La conta dei danni
“La situazione che ci siamo trovati a gestire era veramente complessa, se non drammatica” spiega Fabio Zucchini, Service manager R&D di LCS Group (vedi box).
“Il fango aveva compromesso in pratica tutti i punti sensibili dell’impianto: i motori dei 50 trasportatori porta pallet che compongono il sistema di movimentazione (collocati a 40 cm. da terra e quindi completamente sommersi), il motore dei due trasloelevatori, la blindosbarra dove passa la corrente a 400 volt che alimenta le macchine, tutti i cavi elettrici con relative centraline, senza dimenticare ruote di ghisa, ingranaggi, sistemi di lurbificazione… Il primo delicatissimo step di intervento ha riguardato proprio la conta dei danni: era necessario capire cosa si poteva salvare e cosa no.”
Un lavoro certosino
Facile a dirsi, più difficile a farsi, dal momento che, per capirlo, i tecnici LCS impegnati nella valutazione hanno dovuto smontare e verificare, motore dopo motore, sensore dopo sensore, centralina dopo centralina, fotocellula dopo fotocellula, l’intero impianto.
Un lavoro certosino dove, a fare la differenza, sono stati know how ed esperienza: “ogni motore elettrico è stato aperto, sono state smontate le scatole di giunzione, verificati i cavi elettrici, controllata l’ossidazione e l’arrugginimento delle parti metalliche e il deterioramento delle parti magnetiche. Il tutto per cinquanta elementi del peso di circa 60 kg ciascuno che, insieme ai motori dei traslo (300 chili l’uno) sono stati inviati ad un’officina specializzata nel ripristino e quindi rimontatati e riavviati. Una particolare attenzione è stata dedicata alle componenti elettriche: abbiamo controllato le guaine che avvolgono i cavi metallici e pulito i sezionatori in ogni centralina per garantire la sicurezza della rimessa in attività dell’impianto. Il tutto, non va dimenticato, secondo modalità lavorative condizionate dalle procedure anticovid e cercando di fare il prima possibile per consentire al cliente di riprendere l’operatività”.
Una scommessa vinta:
Una scommessa vinta, dal momento che il 23 ottobre sono iniziati primi collaudi, ancora una volta elemento per elemento, prima in manuale e poi in automatico e cinque giorni dopo, il 28 ottobre, l’impianto di Bulloneria del Toce è tornato completamente in funzione.
La rapidità è solo uno dei risultati centrati dal service, l’altro, ugualmente importante per il cliente, riguarda l’impatto economico dell’intervento di ripristino, decisamente inferiore rispetto ad una eventuale sostituzione degli elementi deteriorati.
“Bulloneria del Toce è uno dei nostri clienti storici (in particolare usufruisce del servizio di assistenza dal 2005, n.d.r.): il pronto intervento e le nostre competenze in ambito elettromeccanico e in automazione hanno fatto sì che l’emergenza rientrasse in tempi rapidi e con il minor dispendio possibile per l’azienda”.
Un risultato niente affatto scontato, reso possibile, nel caso specifico, dall’efficacia di un’attività di service che, per il system integrator LCS, attivo sul mercato da oltre trent’anni, rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello, anche grazie al lavoro di riorganizzazione del reparto compiuto negli ultimi due anni.
Un service strutturato
Principale artefice di questa trasformazione è appunto Fabio Zucchini, in LCS dal 2001 come project manager, poi responsabile tecnico commerciale e quindi, dal 2019, divenuto responsabile Service. “I clienti erano tanti e si è reso necessario passare da una gestione “artigianale” del servizio, che vedeva ogni cliente come un caso unico da gestire in modo completamente dedicato e di pertinenza di un tecnico specifico, ad un assetto più strutturato, con l’obiettivo di offrire un servizio più efficace in termini qualitativi e maggiormente competitivo sotto il profilo dei costi”.
Una standardizzazione che permette oggi a LCS di offrire ai clienti un modello di offerta caratterizzato da standard omogenei, ma scalabile e quindi personalizzabile sulle diverse esigenze espresse dai clienti.
Nello stesso tempo, la nuova impostazione “industriale” del servizio, basata su controllo dei costi e della reddittività dei contratti di manutenzione, ha permesso alla business unit di crescere in modo continuo e progressivo, diventando sempre più strategica per il gruppo. “Oggi circa la metà dei nuovi clienti arriva proprio da questo canale” conferma Zucchini.
Il reparto di Service infatti, non si rivolge solo ai clienti attivi di LCS, ma anche alle aziende che, negli anni, hanno implementato sistemi di automazione di fornitori diversi e cercano un partner in grado di gestire l’impianto a 360 gradi, sia dal punto di vista della manutenzione elettromeccanica, sia da quella software, ad ogni livello.
Partner a 360 gradi
Ogni rapporto con i clienti è regolato da un contratto che ne definisce perimetro e profondità d’azione, oltre che le tempistiche di intervento, a seconda delle specifiche necessità.
“Partendo dal presupposto che il monitoraggio e la manutenzione preventiva sono strumenti imprescindibili per mantenere l’efficienza dell’impianto e garantire un ambiente di lavoro ottimale e sicuro, per ciascun impianto in nostra gestione, anche quelli realizzati da altre aziende, seguiamo ogni fase del ciclo di vita, proponendo soluzioni ad hoc per l’avviamento, l’assistenza, il monitoraggio delle performance e la manutenzione preventiva. Molto spesso questa attività sfocia nella definizione di veri e propri progetti di revamping, che hanno lo scopo di allungare la vita dell’impianto, agendo sul suo ammodernamento del puto di vista elettrico, meccanico, software o di marcatura CE.”
Una squadra destinata a crescere
Il team si completa con altri due tecnici attivi nella parte software e PLC, ma la squadra è destinata a crescere. Nel perimetro delle attività di LCS infatti, il Service si fa sempre più strategico e interconnesso con le attività di vendita e fornitura di impianti nuovi.
“Quando elaboriamo l’offerta di un nuovo sistema, questa comprende oggi anche la quotazione relativa alla gestione della ricambistica e la quotazione del servizio di manutenzione elettromeccanica. Un approccio proattivo che, da un lato, dà il giusto valore al servizio che offriamo e, dall’altro, aiuta i clienti a mettere al sicuro il proprio investimento”. Come è successo nel caso di Bulloneria del Toce.
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