Il system integrator di Usmate Velate ha analizzato ogni aspetto relativo alle spese sostenute dalle società per lo stoccaggio, proponendo una serie di soluzioni per ridurle
Gestire un magazzino e le operazioni di stoccaggio sta diventando sempre più difficile per le aziende. Ridurre i costi di gestione, anche a causa dell’aumento dei prezzi per l’energia, mantenendo però alti i livelli di performance e la sicurezza, è diventato uno degli obiettivi primari di ogni singolo attore coinvolto nella logistica.
Il Gruppo LCS – con sede a Usmate Velate, nella provincia di Monza e Brianza, che da oltre 30 anni lavora sul mercato italiano ed europeo come system integrator offrendo soluzioni integrate all’avanguardia per l’intralogistica e la logistica aeroportuale, l’automazione industriale, il software e la robotica – ha analizzato ogni aspetto relativo alle spese di gestione di un magazzino, focalizzando l’attenzione su quelle che maggiormente incidono sui bilanci aziendali, proponendo una serie di soluzioni per contenerle.
I costi operativi di mercato vanno ripartiti in tre principali categorie: gestione ordine – le cosiddette spese di logistica, tra cui contabilità, verifica merci, trasporti -; stoccaggio – che abbracciano sia l’operatività del magazzino, sia la manutenzione, locazione, riscaldamento e illuminazione; misure di sicurezza – ogni precauzione volta a proteggere le merci presenti -.
Spazi e attrezzature, risorse umane e imprevisti
Le prime uscite che un’azienda deve sostenere sono quelle relative agli spazi: “La superficie adibita a magazzino impone spese, sia che si decida di acquistarla, sia che si decida di prenderla in affitto – spiegano da LCS -. Ci sono poi quelle legate alle riparazioni, alla manutenzione e a tutti gli interventi finalizzati ad apportare migliorie all’immobile: dall’isolamento alla verniciatura”.
La seconda voce presa in esame è quella degli esborsi per le attrezzature per movimentare le merci – come i transpallet e i muletti, i trasportatori industriali, ma anche le macchine per gli
imballaggi automatici -, e i costi per il sistema di gestione. Senza dimenticare le scaffalature: oltre al prezzo di acquisto iniziale o nolo, bisogna mettere in conto anche l’obbligatoria manutenzione ed eventuali riparazioni.
LCS non tralascia di considerare nemmeno gli stanziamenti per le risorse umane: dalle retribuzioni, all’acquisto degli indumenti da lavoro, fino ad arrivare agli eventuali bonus e incentivi per la produttività.
Ultima voce presa in esame dall’analisi è quella relativa alle spese derivanti da imprevisti o scarso rendimento: “Una gestione dello stock non ottimale può dare origine a inefficienze che, a loro volta, si riflettono sui costi – sottolineano dalla società brianzola -: per esempio, le incongruenze di inventario e i danni alle merci. Anche l’obsolescenza delle scorte ha ripercussioni negative”.