Una scheda di valutazione per qualificare lo stato dei processi di gestione di magazzino e della produzione. Il primo passo per migliorare i processi logistici e ridurne i costi di gestione, che inizia sulla carta e diventa realtà
Se alla fine del secolo scorso le aziende ponevano attenzione e investivano soprattutto sulla qualità produttiva, in questo primo decennio del
nuovo secolo è stata data molta enfasi alla Logistica.
Questo potrebbe riempire di soddisfazione chi come me da diversi anni si interessa della materia e dei processi che la compongono e che spesso ha constatato una scarsa attenzione da parte dei vertici aziendali al tema della Logistica.
Ma siamo sicuri che le aziende si sono avvicinate alla Logistica e ne hanno davvero capito l’importanza? Stando agli slogan usati in questi ultimi anni sembrerebbe di sì: chi produce parla sempre più di processi produttivi “snelli”, chi distribuisce assicura l’eccellenza nel livello di servizio e chi trasporta lo fa nel nome di una Logistica Integrata.
La cosa strana è però che avendo poi occasione di incontrare i vari responsabili aziendali durante convegni e svariate manifestazioni sul tema ti senti dire che:
- la produzione risente della scarsa visibilità della domanda e quindi capita di produrre ciò che non serve mentre si è sempre in ritardo di produzione per ciò che serve;
- la distribuzione dichiara un processo di allestimento ordini lento, che spesso il materiale che dovrebbe essere a magazzino non si trova e che la produttività andrebbe migliorata;
- il trasporto denota difficoltà nel rintracciare i colli, nell’allestire i viaggi e nell’ottimizzare i carichi lungo le tratte.
Quindi ci si chiede: ma il cambiamento verso una Logistica competitiva è iniziato oppure se ne parla solo per una questione di facciata allo scopo di voler pubblicizzare una miglior immagine dell’azienda?
E ancora: sanno le aziende riconoscere i segnali di insoddisfazione e dare a questi il giusto peso per intraprendere la via del cambiamento e tracciare il percorso che porta al miglioramento?
Eppure il più delle volte questi cambiamenti sono frutto di palesi richieste che, in un modo o nell’altro, arrivano agli uffici commerciali e spesso vengono banalizzate oppure innescano la solita catena dello scarico di responsabilità interaziendale, senza alla fine ottenere azioni concrete; mentre capirli e attuarli costituirebbe sicuramente il miglior modo per essere più convincenti e rappresentativi in uno scenario competitivo e aggressivo come quello globalizzato.
Riflettendo su queste considerazioni viene spontaneo chiedersi se chi in azienda ha la responsabilità di controllare e gestire i costi sia veramente in grado di attribuire il corretto peso ai processi logistici, questo perché il dato sull’incidenza del costo ad essi associato non è banale visto che rappresenta il 16% -20% del costo di un prodotto (valore medio nazionale escludendo i costi tariffari dei trasporti).
Allo stesso tempo è anche curioso constatare come le azioni migliorative intraprese da diverse aziende riguardino in prevalenza investimenti tecnologici che non prevedono una revisione dei processi, delle procedure in atto e neppure un coinvolgimento delle persone, con il risultato di non utilizzare affatto, o comunque di utilizzare solo parzialmente i nuovi strumenti tecnologici introdotti.
Molto più opportuno sarebbe allora avviare nelle aziende un percorso di analisi della situazione attuale allo scopo di individuare le aree di inefficienza quantificandone i costi e segnalare i vantaggi economici derivanti dalla introduzione di nuove modalità di gestione.
Proprio da un approccio che intende la logistica non come un costo, bensì come una leva competitiva, parte LCS Logica Consulting & Solutions (soluzioni per la gestione della logistica interna e della produzione) nella sua azione di consulenza ai responsabili aziendali volta ad individuare le eventuali inefficienze di gestione e i loro costi e per quantificare i vantaggi economici ottenibili introducendo soluzioni mirate.
L’intenzione è quella di farlo iniziando da una semplice “Scheda di Valutazione” che consente di qualificare lo stato in cui vertono i processi di gestione di magazzino e della produzione e indicare di conseguenza eventuali spazi di miglioramento. Si scopre così che in azienda “Pensare Logisticamente” può significare “rilasciare un programma di produzione bilanciato evitando la generazione di inutili scorte” oppure “gestire il magazzino in modo ordinato tale da mostrarlo ai propri clienti perché negli affari l’abito può fare il monaco”. A voi la scelta del significato più efficace.
Monitoro, quindi miglioro
Come si nota dai grafici in pagina, nella logistica di produzione e ancor di più nella logistica di magazzino i costi maggiori che un’azienda deve affrontate riguardano l’operatività.
È chiaro allora che proprio dalla capacità di comprendere e di attribuire il giusto peso alle richieste provenienti dai diversi reparti commerciali e operativi, dipende in buona parte l’efficienza logistica della società e la sua possibilità di lasciare il segno all’interno di uno scenario agguerrito e complesso come quello globalizzato.
Il rischio è infatti quelli di attribuire all’ottimizzazione dei processi un valore superficiale, solo “di facciata” senza quindi preoccuparsi realmente di risolvere eventuali inefficienze riguardanti, solo per citare le più frequenti, la visibilità della domanda e quindi la corretta programmazione della produzione, la produttività del processo di allestimento ordini e, più in generale, delle attività di magazzino, e infine l’ottimizzazione dei trasporti.
Il primo passo per organizzare un intervento mirato e quindi ottenere un reale abbattimento dei costi è quello di valutare lo stato del proprio sistema anche con l’ausilio di opportuni strumenti di misurazione delle performance.
201003-IlGiornaleDellaLogistica
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Scheda di valutazione del sistema di gestione/controllo del magazzino
Scheda di valutazione del sistema di gestione/controllo della produzione