Gruppo LCS, l’azienda 4.0 è una realtà

Intervista a Gianfranco Silipigni, CEO di LCS e fondatore del Gruppo

Evasione degli ordini in tempi ra­pidi, margine di errore bassissimo e soprattutto niente più spreco di carta. Il Gruppo LCS ormai ha fatto dell’impresa 4.0 una realtà.

“Il nostro sistema – spiega il fondatore del gruppo, Gianfranco Silipigni – per­mette all’operatore di evadere gli ordini utilizzando uno smartphone c un per­corso di luci che lo guida attraverso il magazzino”.

E’ come se invece della lista della spesa cartacea si utilizzasse uno smartphone che carica la merce nelle giuste quantità.

Il gruppo lavora prevalentemente in due settori: l’automotive con la sede di Rivalta di Tori­no e la logistica attraverso l’azienda di Usmate Velate (MB), i due siti in totale impiegano 50 addetti.

 

“Siamo presenti anche nella movimentazione dei baga­gli negli aeroporti – spiega Silipigni – ma attraverso delle partnership”.

Il gruppo ha recentemente inaugurato anche la sede operativa americana pen­sata per seguire c affiancare gli impren­ditori italiani che hanno delocalizzato. “Oltre a fornire i sistemi – continua il fondatore del Gruppo – offriamo anche un servizio di post vendita e di assisten­za. Da qui l’esigenza di restare vicino ai nostri clienti”.

Il prossimo obiettivo è l’apertura di una sede nel Nord Africa, un mercato importante per il controllo dell’arca del Mediterraneo.

“Stiamo lavorando anche per incremen­tare le partnership, in un’ottica di inter­nazionalizzazione. Siamo un’azienda medio piccola e quindi, per aggiudicarci importanti commesse nei mercati esteri, dobbiamo inevitabilmente stringere ac­cordi con altre imprese”.

Per LCS l’a­zienda 4.0 ormai è una realtà che quindi può essere ulteriormente migliorata.

“Non ci dedichiamo solo all’evasione degli ordini – precisa Si­lipigni – nell’ambito della supply chain ora stiamo lavorando sulla comunica­zione interna all’impresa: pensiamo a un sistema che sia in grado di collegare tutti i reparti in tempo re­ale per condividere dati e informazioni”.

E non solo: si sta già progettando l’a­zienda 6.0, dove il rispetto per l’ambiente avrà un po­sto centrale.

Pubblicato su Corriere Economia
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